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Berlusconi 40 minuti sul marciapiede  

Washington, la sua auto è in ritardo
Berlusconi 40 minuti sul marciapiede

Il premier spazientito propone di tornare a piedi all'albergo. Ma la security dice di no...

Piccola disavventura per il Cavaliere a margine del vertice sul nucleare

Washington, la sua auto è in ritardo
Berlusconi 40 minuti sul marciapiede

Il premier spazientito propone di tornare a piedi all'albergo. Ma la security dice di no...

Berlusconi all'arrivo al Convention Center di Washington.
            All'uscita però non c'era un'auto ad attenderlo (Reuters)
Berlusconi all'arrivo al Convention Center di Washington. All'uscita però non c'era un'auto ad attenderlo (Reuters)

 

 

 

 

 

WASHINGTON - Quaranta minuti sul marciapiede del Washington Convention Center ad attendere la sua macchina. La piccola disavventura è capitata ieri sera al presidente del Consiglio italiano, Silvio Berlusconi, al termine della cena offerta dal presidente americano ai 46 capi di Stato e di governo che hanno preso parte al vertice sulla sicurezza nucleare.

«VADO A PIEDI» - Per un disguido sui tempi e sulle precedenze dei cortei delle delegazioni le macchine del servizio segreto americano dedicate al Cavaliere sono arrivate in forte ritardo rispetto all'uscita del Cavaliere. A un certo punto il capo del governo italiano si è indispettito e ha chiesto di andare a piedi sino al suo albergo, il Willard hotel. Il responsabile del servizio segreto americano ha però opposto un netto rifiuto e alla delegazione italiana non è rimasto che attendere con pazienza che la macchina del Cavaliere e il resto della scorta fosse pronto.

Marco Galluzzo


13 aprile 2010(ultima modifica: 14 aprile 2010)


Autore : Sylfaen
14/04/2010 - 22:08
Napolitano promulga la legge sul legittimo impedimento  
Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano (Ansa)
Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano (Ansa) 

Politica

Napolitano promulga la legge sul legittimo impedimento

Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha promulgato il disegno di legge sul legittimo impedimento del presidente del Consiglio e dei singoli ministri a comparire in processo. Il discusso provvedimento, approvato in via definitiva dal Senato il 10 marzo scorso, entra in vigore a partire dalla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.
"Apprezzabile interesse al sereno svolgimento di rilevanti funzioni istituzionali" - A quanto si apprende in ambienti del Quirinale, a proposito della promulga, dopo approfondito esame, della legge recante "disposizioni in materia di impedimento a comparire in udienza", punto di riferimento del Presidente della Repubblica è rimasto il riconoscimento - già contenuto nella sentenza della Corte costituzionale n. 24 del 2004 - dell'"apprezzabile interesse" ad assicurare "il sereno svolgimento di rilevanti funzioni" istituzionali, interesse "che può essere tutelato in armonia con i principi fondamentali di diritto". In questo quadro la legge approvata dalle Camere il 10 marzo scorso è - secondo le fonti del Quirinale - apparsa rivolta a "tipizzare" l'impedimento legittimo disciplinato dall'art. 420-ter del Codice di procedura penale, che la legge espressamente richiama, in un contesto di leale collaborazione istituzionale tra autorità politica e autorità giudiziaria.
Di Pietro: referendum subito - Ma il sigillo del Quirinale sul testo che solleva il premier e i suoi ministri dall'onere di comparire in giudizio per tutta la durata del mandato, fa subito discutere. Si è detto soddisfatto il ministro Gianfranco Rotondi: "Bene il presidente Napolitano: il legittimo impedimento è un atto di giustizia e non di protervia politica". Opinione non condivisa dal leader dell'Idv, Antonio Di Pietro, che, annunciando l'immediato referendum, sintetizza: "Cosa fatta capo ha". Ma aggiungendo di non aver intenzione di perdere "neppure un momento a disquisire di chi sia la colpa e, soprattutto, a chi giovi questo provvedimento che riteniamo incostituzionale e immorale".
Pdci: un privilegio, brutta pagina - "E' un privilegio. La controfirma del Presidente della Repubblica non aggiunge e non toglie nulla a questo provvedimento, che rappresenta una brutta pagina di civiltà giuridica e politica per il nostro Paese", afferma Orazio Licandro, della segreteria nazionale del PdCI - Federazione della sinistra.
 

fonte tiscali.it


Autore : Sylfaen
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7/04/2010 - 20:56
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