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Blog :: News

 PD-PDL votano la sospensione delle attivita per tre giorni, la protesta del M5S.


Autore : Sylfaen
Categoria : News
Mercoledì, 10 Luglio 2013 - 20:01

Lo sciopero del Parlamento più ridicolo della storia

Il Paese ostaggio dei capricci del Cavaliere, nonostante le emergenze economiche.

Il Pdl chiede la moratori di tre giorni, per protesta contro la Cassazione

  

 Un paese ostaggio dei guai giudiziari di Silvio Berlusconi. Avevano minacciato l’Aventino, adesso i parlamentari del Popolo della Libertà hanno chiesto una “moratoria” per bloccare per tre giorni l’attività parlamentare. Il motivo? Al Pdl serve tempo per “riflettere”, dopo la decisione della Cassazione di anticipare al 30 luglio l’ultimo grado di giudizio sul processo per i diritti tv Mediaset, per il rischio prescrizione di una parte dello stesso a settembre. Altro che urgenze economiche, disoccupazione a livelli record (12%), le previsioni di aggravamento delle stime sul Pil passate da -1,4 a -1,9%. Il governo delle larghe intese, nonostante le rassicurazioni di Enrico Letta, rischia di tornare a casa prima del previsto. Soltanto per i problemi del Cavaliere con la giustizia.

I PROCESSI DI BERLUSCONI PARALIZZANO IL PARLAMENTO – Non è certo una novità come l’esecutivo fosse nelle mani dei capricci del Cavaliere. Già nelle nomine di ministri e commissioni, così come sulle dispute sulla possibile cancellazione dell’Imu e il blocco dell’aumento dell’Iva, i dissidi tra il Pdl e il Pd avevano rischiato di spezzare il già precario equilibrio della maggioranza. Tanto che il governo, ribattezzato come l’ “esecutivo del rinvio”, non poteva far altro che prendere tempo e posticipare la data delle decisioni. Non solo in materia fiscale, considerata anche la questione F35. Dopo la condanna del processo Ruby, Berlusconi aveva rassicurato Letta – almeno pubblicamente – sulla separazione tra processi e tenuta del governo. Ma l’incubo dell’interdizione dai pubblici uffici, che rischiava di allontanarsi per la prescrizione di parte del processo sui diritti tv, è tornato a far temere il Cavaliere. Pronto adesso a bloccare tutto: dopo le polemiche di ieri, è stato Renato Schifani a chiedere la sospensione dei lavori dell’Aula di Palazzo Madama e la convocazione della conferenza dei capigruppo. Tutto mentre in Aula si stava esaminando il ddl per le riforme costituzionali. Identica richiesta è stata presentata alla Camera.

LAVORI FERMI PER I CAPRICCI DEL CAVALIERE – GIà ieri il Pdl si preparava ad azioni eclatanti, in difesa del proprio leader, lanciando accuse contro la magistratura e gridando al complotto giudiziario. “Golpe della democrazia, pronti a tutto”, si spiegava. Anche il Cavaliere aveva spiegato ai suoi fedelissimi che non “sarebbe più rimasto a guardare, mentre veniva crocifisso”. Per questo, dopo la riunione di questa mattina dei gruppi del Pdl, è partita la richiesta: stop di tre giorni ai lavori del Parlamento. Con tanto di minaccia di far saltare l’esecutivo: “Se la moratoria non verrà concessa, vorrà dire che la larghe intese non esistono più”. Con tanti saluti al governo Letta. A farne le spese è il Paese, costretto a sottostare ai capricci del Cavaliere, sempre più braccato dai suoi problemi giudiziari. Il giorno del giudizio potrebbe arrivare già il 30 luglio, con la sentenza della Cassazione sul processo per i diritti tv, dove il Cavaliere è già stato condannato a 4 anni di reclusione e a 5 di interdizione.

IL TERREMOTO DEL PDL - Non c’è stata soltanto la richiesta di bloccare i lavori del Parlamento. Il Pdl ha comunicato anche che diserterà il vertice di maggioranza previsto per il pomeriggio. Per il governo Letta c’è il rischio di un terremoto politico. Varie erano state le ipotesi prese in considerazione dai parlamentari del Pdl: dalla più banale e semplice manifestazione di sostegno alla possibilità di dimissioni di massa, con conseguente apertura della crisi di governo. Altro che lotta tra falchi e colombe: nel Pdl è bastato il solito cavallo di battaglia, quello del “Cavaliere perseguitato dalla giustizia” per compattare le diverse anime. Al contrario, nel Pd, alleato di governo, cominciano a riflettere sulle possibili conseguenze dei ricatti del Cavaliere: “Il Parlamento non può sospendere i suoi lavori. Se un gruppo politico ha bisogno di qualche ora di tempo per fare la sua discussione interna in Assemblea va bene, è già successo in passato, ma il Parlamento non può sospendere i suoi lavori per questo”, ha spiegato il capogruppo in Senato Luigi Zanda. Senza dimenticare come si tratti di un momento molto delicato per l’economia, dopo il declassamento del rating italiano da parte dell’agenzia S&P. Una bocciatura che ha relegato i nostri titoli a due passi da quelli “spazzatura”, i cosiddetti “junk bond”. Ma il Pdl sembra preoccuparsi poco delle emergenze italiane, con l’immagine del Paese di nuovo a rischio, per quanto riguarda la credibilità internazionale. IL

MOVIMENTO 5 STELLE ATTACCA – Se il Pd attende, il MoVimento 5 Stelle è già partito all’attacco del Pdl: “Proprio nel giorno in cui ci rechiamo al Quirinale per sollecitare un intervento del Presidente di Repubblica che riconsegni al Parlamento la sua centralità prevista dalla Costituzione, i partiti del ‘modello unico’ hanno bloccato i lavori d’Aula su richiesta di Schifani e Brunetta, per le note vicende giudiziarie di un noto senatore latitante da queste Aule (ad oggi 99,72% di assenze a Palazzo Madama)”, ha spiegato in una nota il capogruppo del M5S al Senato Nicola Morra. Con tanto di accusa finale: “Siamo sconcertati, il Parlamento è al servizio dei cittadini o di un singolo senatore assenteista e sotto processo?”. Anche Roberta Lombardi ha rincarato la dose: “I capigruppo del Pdl sono in riunione fiume a causa della fissazione udienza in Cassazione anticipata al 30 luglio per il processo Mediaset di B”, spiega su Facebook, sottolineando come i lavori siano stati bloccati soltanto per i problemi giudiziari di Berlusconi.

VIDEO DEL DOPO VOTAZIONE.

GOVERNO CON LE ORE CONTATE? – Non si tratta nemmeno di una condanna definitiva: la Cassazione, come ha spiegato l’Anm, ha soltanto rispettato le regole, per evitare che il processo cadesse in prescrizione, almeno per il reato di frode fiscale del 2002. Ma tanto basta per tenere il paese sotto scacco. La pitonessa Santanché ha fatto capire come il Pdl sia pronto ad abbandonare l’esecutivo, preparandosi a tornare alle urne il prima possibile: “La decisione della Cassazione di fissare al 30 luglio l’udienza del processo Mediaset a Berlusconi è, secondo la Santanchè, un gesto che va “certamente contro Berlusconi ma è ugualmente contro la pacificazione, contro questo governo”, ha spiegato. Ha attaccato anche Enrico Letta: “Che il presidente del Consiglio ieri non abbia trovato un secondo, un minuto, una parola per stigmatizzare quello che era successo, io lo trovo un fatto grave”. E non è mancato il consueto attacco ai giudici: “C’è un gruppo di magistrati che vuole prevalere sulla democrazia. Silvio Berlusconi ad oggi è stato indagato e processato 34 volte e sono i numeri che fanno capire che c’è questo disegno criminale”. Infine, la minaccia all’esecutivo: “Se dovesse arrivare un ‘no’ sulla richiesta di moratoria dei lavori parlamentari capiremo che non c’e’ un governo di coalizione”. Il comportamento del Pdl, intanto, viene stigmatizzato anche dai cittadini su Twitter. Non pochi sono i commentatori che non comprendono come si possa bloccare il Paese soltanto per un’udienza anticipata: Mentre Berlusconi rimane in silenzio, Renato Brunetta, ha poi precisato che non sarà previsto “alcun Aventino”, cercando di abbassare le tensioni e i timori per il governo: ”Abbiamo chiesto soltanto una sospensione dei lavori parlamentari per oggi e domani in ragione della direzione nazionale del partito. Abbiamo il dovere di fare chiarezza nei confronti dei nostri elettori”, ha concluso. Sullo stop dei lavori richiesto dal Pdl, si è espresso anche Roberto Maroni, per la Lega Nord: “La Lega è nettamente contraria all’ipotesi di una sospensione dei lavori parlamentari. Sono convinto che chiudere il Parlamento significa fare un vulnus alla democrazia: se così sarà’, chiederemo immediatamente un incontro al Presidente della Repubblica”, ha concluso il segretario del Carroccio.

Fonte: http://www.giornalettismo.com/archives/102 3653/lo-sciopero-del-parlamento-piu-ridicolo-della-s toria/


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