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Blog :: Internet

 Dichiarazione contro ACTA: maggioranza assoluta raggiunta


Autore : Sylfaen
Categoria : Internet
Sabato, 11 Settembre 2010 - 18:25

Obiettivo raggiunto! La Dichiarazione scritta 12/2010 su ACTA ottiene la maggioranza assoluta delle firme degli europarlamentari e diventa la posizione ufficiale del Parlamento Europeo da trasmettere alla Commissione. Un risultato conseguito, nonostante notevolissime avversità, anche grazie all’impegno di migliaia di attivisti e cittadini e che conferma l’intenzione del Parlamento Europeo a rigettare ACTA se esso non rispetterà le condizioni imposte sia dalla Risoluzione del 10 marzo 2010 sia da quest’ultima Dichiarazione.

 

Grazie all’insostituibile opera di informazione di migliaia di cittadini ed attivisti di tutta Europa, la Dichiarazione Scritta 12/2010 su ACTA ha raggiunto la maggioranza assoluta delle firme. La Dichiarazione pone dei limiti precisi alla portata di ACTA, l’accordo “commerciale” che ha come scopi reali, in nome della lotta alla contraffazione, la distruzione del carattere aperto di Internet, lo smantellamento della Neutralità della Rete, la proibizione di inserire contenuti da parte dei privati cittadini e la proibizione di fatto del commercio internazionale dei farmaci generici al di fuori del controllo delle grandi industrie farmaceutiche americane ed europee.

Grazie ai documenti trapelati alcuni giorni fa relativi alla versione di ACTA emersa dopo l’ultimo round di negoziati svoltosi in agosto a Washington (qui una comodissima versione wiki preparata da Erik Josefsson), si può vedere che l’accordo “anti-contraffazione”, pur avendo trasformato le parti che imponevano responsabilità agli intermediari in parti che lasciano come libera scelta dei singoli paesi tale opzione, mantiene tutte le caratteristiche salienti di cui abbiamo più volte parlato, ivi incluse le violazioni inammissibili di alcuni diritti fondamentali (privacy, equo processo, libertà di espressione) e di nuovo una formula che era stata in precedenza cancellata e che rappresenta la base per i 3-strikes e le disconnessioni senza motivo degli utenti da Internet.

In una conferenza stampa tenutasi a Strasburgo l’8 settembre, i promotori della Dichiarazione, gli onorevoli Lambrinidis, Alvaro, Castex e Roithova, hanno ribadito l’importanza politica di questo risultato e la sua eccezionalità (considerando che molte delle Dichiarazioni non riescono a raggiungere la maggioranza qualificata) e hanno confermato che il Parlamento Europeo tiene seriamente in considerazione l’opzione di rigettare integralmente ACTA. La conferenza stampa ha fatto seguito al dibattito sempre su ACTA fra parlamentari e responsabili dei negoziati della Commissione (la Commissione ha un mandato di negoziato affidatole dal Consiglio la cui portata è contestata dal Parlamento) nel quale il Commissario De Gucht (DG Trade) e il capo negoziatore Devigne si sono trincerati dietro un imbarazzato e imbarazzante silenzio di fronte alla tempesta di attacchi contro ACTA portata dal 90% degli europarlamentari appartenenti a quasi tutti gli schieramenti politici.

Appena avremo a disposizione i dati ufficiali, pubblicheremo la lista dei firmatari italiani per poter discernere in forma chiara e trasparente coloro che, in Italia, hanno realmente a cuore le libertà dei cittadini e il futuro di Internet da quelli che invece antepongono gli interessi di poche grandi corporazioni, per lo più americane, ai diritti fondamentali degli europei e degli italiani loro elettori.

Mentre la Commissione appare sempre più supina nell’accettare i voleri delle grandi industrie del copyright, nel perseguimento dell’obiettivo a medio termine e di ampio respiro di chiusura totale di Internet e sua trasformazione in TV via cavo monodirezionale di prossima generazione, il Parlamento Europeo dimostra di proseguire l’impegno a difesa dei cittadini e delle loro libertà fondamentali. L’assenso del Parlamento è indispensabile per la ratifica di ACTA, ai sensi del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea in vigore dal 1 dicembre 2009. In base alla risoluzione di marzo 2010 e a quest’ultima Dichiarazione Scritta, se ACTA non verrà radicalmente e drasticamente modificato, l’unica opzione che rimarrà al Parlamento sarà quella di rigettare totalmente tale abominio.

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